Il dono delle donne










IL DONO DELLE DONNE : DALLE MADRI COSTITUENTI ALLE FIGLIE DEL FUTURO

Il 2 giugno 1946 nacque la Repubblica italiana e si posero le basi della nostra Costituzione


Il 2 giugno, un giorno di vacanza che interrompe le fatiche di quest’anno scolastico ormai giunto al termine. 

Non è solo questo, è ben altro.  

Festeggiamo la nascita della Repubblica italiana e non solo. In quel giorno del 1946, dopo tante battaglie, le donne si precipitarono numerose ad esprimere la loro opinione politica attraverso il voto. 

Le prove generali, in realtà, erano già state fatte qualche mese prima , quando con il decreto del 10 marzo  le donne con almeno 25 anni di età poterono eleggere e essere elette alle prime elezioni amministrative postbelliche.

A pensarci bene, la nostra Repubblica è frutto della scelta di quelle donne che costituivano gran parte dell’elettorato. 

C’era qualcosa di nuovo nell’aria, era diverso il modo di vedere le donne: non più troppo “emotive”, inadeguate per la vita politica o  anello debole della società con il compito di accudire i figli, mantenere la casa in ordine e ubbidire ai mariti.

Quelle stesse donne infatti avevano avuto un ruolo importante durante le guerre, sostituendo gli stessi uomini in diversi campi, molte di esse erano state partigiane e avevano avuto un ruolo decisivo nella Resistenza. 

Erano competitive, lottarono e, anche se ad essere elette, in quel 2 giugno,  furono solo 21, poche rispetto ai 535 deputati uomini, fecero sentire la propria voce. 

E non finisce qui.  A Maria Federici, Angela Gotelli, Nilde Jotti, Lina Merlin, Teresa Noce, che fecero parte della commissione incaricata di elaborare la Costituzione,  dobbiamo la modernità dell’art 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali[…].

Il loro grido si fa sentire nell’art. 37 :“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione[..]”.

Le nostre “madri costituenti”  con la loro unione e determinazione hanno scritto articoli proiettati verso il futuro . A loro dobbiamo un ringraziamento per aver portato al centro della nostra legge le donne e  l’uguaglianza.

Altro che “Sesso debole”!


Giorgia Saba

Illustrazione a cura di Giovanni  Pinna

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